| | | Post: 818 | Registrato il: 09/06/2012 | Città: TERNI | Età: 28 | Sesso: Femminile | HIStory Fan | | OFFLINE |
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Ciao a tutte!! Buona lettura!!
Capitolo nono
Il giorno seguente Clara fu svegliata da un bussare che a primo impatto le sembrò quello della signorina Stevenson. Era d’abitudine, ogni mattina passava in rassegna tutte le porte dei dormienti. Lei, essendo l’unica al primo piano, finiva sempre con l’essere la prima a spezzare i sogni. Il bussare continuava. Clara si guardò attorno e realizzato dov’era tirò un sospiro di sollievo.
“Clara ,sei sveglia? Michael ti vorrebbe per la colazione.” Era la voce di Joan.
“Entra pure.”
“Hai bisogno di aiuto?” le disse amorevolmente.
“No, per vestirmi posso fare da sola. Devi solo avvicinarmi la sedia. “
Guardò fuori. Stava piovendo a dirotto. Il cielo era grigio. Andò vicino al finestrone e sotto i suoi occhi si distese l’immenso parco. Le luci erano ancora accese ed era bellissimo il contrasto che queste creavano con la pioggia. Gli alberi sbandieravano dolcemente le foglie. Un senso di pace la pervase nonostante il tempo.
Michael era lì nel soggiorno ad attenderla davanti ad un tavolo imbandito di dolci e due succhi di arancia pronti per loro.
“Buon giorno Clara. Dormito bene?” Era raggiante.
“Si benissimo grazie! Hai visto che tempo?”
“Già e a maggior ragione vorrei restare quì, con te, invece il dovere…”
“chiama-completò lei- Non preoccuparti ,ti capisco. Attenderò questa sera!” Gli sorrise.
“Non vedo l’ora di intrattenerti. Poi da domani fino a dopo le feste sarò presente. Inizieremo anche a sistemare gli addobbi”
Gli occhi di Clara si illuminarono. “Addobberemo per Natale? Intendi luci, albero, nastri..”
“Non facevate così voi?” chiese lui diventando serio.
“Era una festa che la signorina non condivideva. Solo qualche regalo per ”evitare problemi”. Ma io ho visto in un libro come sono le case in questo giorno.” Prese il suo succo.
Michael fece lo stesso dopo aver atteso questo suo gesto.
“Anche per me sarà la prima volta. Non vedo l’ora!”
Quando partì Clara decise che non sarebbe rimasta tutto il giorno con le mani in mano. Andò in cucina e chiese se poteva rendersi utile in qualcosa ma la allontanarono gentilmente dicendole di non scomodarsi ,erano loro ad occuparsene. Provò allora a chiedere a Joan se le trovava qualche mansione.
“Lo farei volentieri cara, ma non posso permettere che ti accada qualcosa. Abbiamo gli addetti.”
“Proprio nulla? “
Cosa poteva fare? Fuori pioveva a dirotto, i lavori domestici erano coperti e l’appassionante ”stupido” libro era terminato. Se non avesse fatto subito qualcosa che le avrebbe tenuta la mente occupata temeva di ricadere nello sconforto chiamato Lisa Marie. Pensò che comunque lei era innamorata di Michael in modo possessivo, almeno da quel che aveva intuito, era come un’arma a doppio taglio. Dolce ma altezzosa ,simpatica ma terribilmente misteriosa. E poi, avrebbe voluto tanto trovare la risposta all’incertezza di amarla che aveva Michael. Voleva capire lei cosa lo bloccava ,perché, le stava a cuore la sua vita. Era qualcuno che le aveva mostrato amore ,le stava dando una casa e chissà cos’altro in futuro. Aveva visto come si perdeva in sospiri scoraggianti ,ma anche tornare fiero.
“Voglio fare qualcosa per mostrargli la mia gratitudine e affetto” “Joan, potresti procurarmi i ferri e del filo? Magari blu e bianco. “
“Sai cucire Clara?” le chiese meravigliato.
“Bè, me la cavo. All’istituto qualcosa mi hanno insegnato. Sai? Una volta venne un ispettore e adocchiò un centrino che realizzai io. Gli piacque molto e disse che era un piccolo capolavoro. Mi incoraggiò molto quel giudizio. “
“Vado subito a prenderli. “
Così ,Clara si chiuse in camera e vi rimase tutto il giorno a cucire. Ogni tanto Joan passava di lì e un momento entrò anche incuriosito.
“Cosa realizzi di bello?” Le si rivolse con cautela perché era talmente concentrata che non voleva distrarla.
Clara posò un attimo i ferri sul grembo. “Un cappello. Ne ho visto uno in biblioteca. Gli piacciono vero?” ebbe quasi paura ad avanzare la domanda, era già a buon punto e una risposta negativa sarebbe valsa come un colpo al cuore e amore per niente.
“Tantissimo!” le sorrise.
Clara, entusiasta, si drizzò e riprese il lavoro. “ma sarà il mio regalo di Natale. Ti prego Joan, non dirgli nulla”
“Stai tranquilla.” Si mise una mano sul cuore.
A sera ,Clara stava guardando fuori dalla finestra del salone quando vide l’auto nera di Michael entrare dal cancello secondario. Sorrise d’istinto e corse alla porta.
“Clara! Sei stata bene oggi? Cos’hai fatto di bello?” la abbracciò.
“O benissimo. Te? Sei stanco ,hai fame?” gli chiese tramutando l’anima in madre. Effettivamente un po’ stanco era,ma Clara non volle dare troppo peso, in fondo lui diceva di sentirsi bene.
Più tardi ,la invitò finalmente nel suo studio. Si sedette al piano forte chiuso e sistemò un paio di spartiti.
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Poi posò i gomiti sul copri tastiera e li contemplò. Clara si posizionò alla coda.
“Vediamo, inizierei da “we are the world”.” Allora, quella che ti farò ascoltare non sarà esattamente come l’originale ,è più complessa e …….anzi, quando ne avrai voglia potrai senza problemi chiedermi i cd o video. “
Clara annuì concentrata sulle sue parole come una studentessa diligente ascolta la spiegazione.
Scoprì allora i tasti e vi pose le dita con una naturalezza e sicurezza incredibili.Le fece ascoltare le canzoni più melodiche proseguendo con: “Man in the mirror” “Heal the world-che quando aggiunse che a cantarla c’erano anche dei bambini la fece strabigliare-“the way you make me feel”. Clara pensò che non c’era sicuramente al mondo voce più bella di quella. Le centrava l’anima e riusciva a suscitarle le emozioni di ogni singolo verso.
“Come sono andato?”
“Sono senza parole è…è…bellissimo….sei…bravissimo….non avevo mai ascoltato un cantante così! Oh Michael, sei un talento puro. -riprese fiato, era inebriata, sbalordita(forse esistono aggettivi anche maggiori per esprimere il suo stato)- posso farti una domanda?” ritrovò il contegno.
“Avanti ,dì pure.”
“Perché canti, scrivi canzoni, balli, fai tutto questo. Che ti piace sono d’accordo ma c’è altro?”
“Sì, c’è. Faccio questo per dare speranza alla gente, per dare quello che io ho ricevuto. L’estasi della divina unione tra danza e canto.”
“è bellissimo Michael!” esclamò Clara poggiando una guancia al pugno con il braccio sulla lucida coda.
“Sei stanca?”
“Avresti un’altra canzone da farmi ascoltare ora?” disse quasi in uno stato di beatitudine.
“The way you make me feel” disse schioccando le dita.
Cominciò a suonare di nuovo. Le piacquero molto le prime parole e anche il modo con cui ora Michael la guardava. Sorrideva e sembrava che gliela stesse dedicando. Si sentì un po’ in imbarazzo. Quando poi la canzone stava per terminare, aprì la bocca e “I just can’t stop loving youuuuuu…(crescente in falsetto) completò l’ultimo verso davanti ad un Michael bloccato che la fissava come colpito da una bellezza improvvisa. Clara si portò una mano alle labbra mortificata di averlo magari intralciato.
“Clara ,hai una voce bellissima!” fu la risposta improvvisa.
“Io non volevo ,era così trascinante però che non mi sono potuta trattenere.” farfugliò .
“Vieni qui, accanto a me. Ti va di cantarla insieme. Non importa se non la ricordi tutta. Mi farebbe piacere.” E si scansò un po’ più in là. Clara non si sentiva convinta ma lo fece.
Ricominciò così la melodia. Guardava dritta al testo sul leggio del piano e cercava di non spostare gli occhi su di lui. Una risata di piacere mentre cantava la costrinse a voltarsi. Il ritornello partì in quell’istante e le loro voci si fusero risuonando all’unisono. Ora seguiva le sue labbra e lui a sua volta osservava quelle di Clara. Si fecero sempre più vicini finchè all’ultimo verso si ritrovarono vicini ad un soffio tra le loro bocche .Conclusero il duetto con un inaspettato toccò di labbra. Michael steccò l’ultimo accordo e si dedicò completamente al loro bacio. Clara sentiva le lacrime salire. Non durò molto perché Michael si staccò appena da lei. Clara si accorse di come gli occhi scuri le stavano scavando i suoi oceanici.
“Sai Clara? Alla domanda che mi facesti ieri, ora saprei cosa risponderti .Ora ho capito. Ho comunque paura per te.” Clara scuoteva la testa commossa.
“A me non importerebbe nulla Michael! IO TI AMO!” gridò abbracciandolo forte.
Una lacrima percorse anche il suo viso. La strinse a sé. [Modificato da chiarajackie 30/07/2012 17:30] |